martedì 11 agosto 2009

Grecia On The Road 2009

Grecia On The Road, nonchè il mio primo viaggio con un due ruote. Scriverò veramente poco, non ho voglia al momento e non ho nemmeno il tempo necessario. O almeno, scriverò veramente poco, ma non sarà poco, visto che per essere preciso dovrei scrivere per almeno due giorni di fila. Mi limiterò a qualche oretta.

Moto e bagagli: siamo partiti in quattro, con una moto (Kawasaki KLX 250cc di mio fratello) e con uno scooter (Yamaha Majesty 125cc). La preparazione dei bagagli è stata relativamente semplice per me, visto che disponevo di una borsa per il tunnel centrale, del bauletto rigido e dell'ampio sottosella...tutto il resto è stato legato sul bauletto con alcuni cavi. Per mio fratello invece non è stato tanto semplice, disponendo di molte borse morbide, tutte da legare sulla parte posteriore della moto. Ciò che abbiamo portato con noi rasenta l'essenziale...o almeno, se guardo ai miei bagagli non direi proprio...ma lo spazio permetteva e quindi ho osato un po'. Il vero impaccio è stato rappresentato dalla Reflex, contenuta in una piccola borsa, che dovevo regolarmente slacciare e riallacciare ad ogni sosta per paura che me la rubassero.

Sul traghetto per Villa San Giovanni (Calabria).

Il percorso in Italia: la parte iniziale del viaggio, ovvero tutto il tratto da Catania fino a Brindisi, l'abbiam percorsa su strade statali, visto che con il mio 125 non posso affrontare autostrade (o almeno in Italia). Direi che mi son trovato bene, tranne nei tratti in salita ripida, dove lo scooter si piantava a 50. Uno dei problemi accusati è l'ovvio alleggerimento all'anteriore, visto che caricando quasi tutti i bagagli dietro ho spostato il baricentro chissà dove....comunque, siamo partiti da Catania verso le 7 e siamo arrivati a Brindisi per le 23 circa. Avremo percorso circa 650km di strade statali, con poche soste. Il traghetto partiva da Brindisi alle 23.30....o almeno, questo era ciò che c'aspettavamo, visto che non avevamo tenuto conto del fuso orario greco, di un'ora avanti. Ergo, il traghetto in Italia partiva alle 22.30...nonostante questo, siamo riusciti a prenderlo appena in tempo.

Le sensazioni in Italia
: il viaggio in scooter è stato relativamente comodo, ma solo per me. Il passeggero non ha potuto affermare lo stesso....e questo vale anche per il conducente ed il passeggero della Kawasaki KLX, una bella moto senza dubbio, ma che possiede un sellino largo quanto un palmo di mano. Ciò che ho provato io, ma credo anche gli altri, è stato principalmente il desiderio di passare l'Italia il prima possibile che, per quanto bella, non rappresentava assolutamente una tappa importante..e ciò che abbiamo provato tutti invece è stata una grandissima stanchezza. Di notevole impatto il percorso immerso nella natura che porta dalla costa ovest della calabria a quella est, un luogo veramente meraviglioso, rovinato dalla (appunto) strada che ci passa in mezzo e da una falegnameria che provvede giornalmente ad abbattere numerosi alberi.

Il traghetto Greco: prendo qualche rigo per esprimere il mio disgusto per i traghetti greci della Agoudimous, ovvero quelli che fanno la tratta Brindisi - Igoumenitsa. Sono navi enormi, con un equipaggio svogliato e non all'altezza, con tantissimo spazio bruciato per le slot machine, per videogames e per il bar. Se non si prenota una camera è impossibile dormire, visto il perpetuo frastuono presente in quella zona della nave. All'andata abbiamo dormicchiato nella luridissima sala cinema, stipata di gente, è stato un incubo. Al ritorno abbiamo trovato dei divanetti liberi, comodi, larghi....attaccati al club della nave, club che apre non appena la nave salpa e tiene la musica a palla fino alle 3.30 circa della notte (politica che serve ad obbligarti a prenotare una camera, dal modico costo di circa 50 bigliettoni a testa). Insomma: provate altre compagnie, magari quelle italiane si salvano, ma non salite sulla Agoudimus. Anzi, spero che affondi il prima possibile. :x
Facce stravolte dal maledetto traghetto greco.

Il percorso in Grecia: verso le 6, credo, siamo sbarcati ad Igoumenitsa e lasciandoci dietro quel maledetto traghetto abbiam preso l'autostrada che porta verso la costa orientale. L'autostrada, in parte incompleta, è ampia e sicura ma totalmente sprovvista anche di un solo distributore di benzina. Le gallerie sembrano capolavori d'ingegneria rispetto a quelle che son abituato a vedere in Sicilia. Il tratto autostradale attraversa per chilometri una zona boschiva bellissima e totalmente inabitata. Durante il tragitto le soste non son mancate ed in un paesino abbiamo conosciuto un tizio (credo di Augusta) che viaggiava con la moglie, dispensatore di alcuni validi consigli e per il resto di boiate inutili.
La prima tappa lunga l'abbiam fatta alle Meteore, dove ho mangiato per la prima volta lo Tsatziki, l'insalata greca, il formaggio Feta e la Moussaka: la cucina greca mi ha stupito, semplicissima e gustosa per via degli ingredienti freschi (e credo che sia anche merito di un'agricoltura più sana). Nel primo pomeriggio siam ripartiti, questa volta decisi e diretti verso le isole. Verso sera arriviamo a Volos e scopriamo di aver perso il traghetto per le isole....ergo, prenotiamo due camere in un piccolo alberghetto...da questa e da altre costruzioni abbiamo notato quanto i greci amino costruire palazzi e case senza considerare le misure e senza livellamenti: bastava guardare i pavimenti per capire che quel palazzo in particolare era totalmente storto! :-D
L'indomani mattina si parte presto, traghetto e via verso Skiathos!

L'arrivo a Skiathos: Provo una sensazione di "sollievo" e di allegria non appena attracca la nave. Scendiamo sull'isola e troviamo subito tantissima gente per strada, turisti e non. Alcuni ci propongono degli appartamenti da affittare ma il nostro intento iniziale è quello di campeggiare. Girando in lungo ed in largo scopriamo che l'unico campeggio rimasto aperto a Skiathos ha prezzi esorbitanti. Continuiamo quindi a girare per informarci sui prezzi degli "studios" (appartamentini con letti, angolo cucina e bagno), che si rivelano ancora troppo alti. Tornando in centro però conosciamo un tipo che ci propone un'offerta in uno studios li vicino. Accettiamo e, dopo aver visto l'appartamento, decidiamo di accettare e di stabilirci li per 3-5 giorni. Nei successivi 2 giorni esploriamo l'isola e sperimentiamo sempre nuove spiagge. Alcuni posti erano davvero fantastici e difficili da raggiungere, ma c'era il solito problema dei turisti, che verso le 11 arrivavano a centinaia su barconi stipati, barconi che riempivano le baie di gasolio e che mollavano un numero esagerato di persone su spiaggette relativamente piccole....un incubo. Fortunatamente vi sono spiagge praticamente "incontaminate" dove l'attracco è impossibile e quindi la presenza di stramaledetti turisti è pari a zero (il turista non osa affaticarsi durante le vacanze ma preferisce sborsare centinaia di euro piuttosto che farsi 100 metri in salita). Il terzo giorno (all'incirca) scopriamo che esiste un campeggio chiuso ma accessibile. Andiamo a visitarlo e parlando con la proprietaria, scopriamo che è possibile campeggiare, a patto di non lasciare spazzatura e di non accendere fuochi (e mi sembra anche normale). Il posto è chiuso da un anno circa, le erbacce iniziano ad infestare le piazzole per le tende, l'acqua corrente c'è (e c'è anche quella potabile), i bagni sono infestati di zanzare ma sono utilizzabili...ed il costo? Assolutamente nessuno! A scoprirlo prima...
Lo studios che abbiamo affittato

Riguardo il campeggio: Personalmente ho avuto tante esperienze di campeggio, anche ai tempi dell'addestramento militare, ma questo è stato particolare. La notte regnava il buio totale e senza lampadine era impossibile anche far 5 metri. Di giorno trovavi scolopendre, ragni enormi, mosche grandi quanto il mio pollice, formiche quanto metà del mio pollice, una strana pecora che sembrava più un lama, vespe ed api di tutte le forme, colori e dimensioni, mentre di notte uscivan fuori tantissimi ricci, scoiattoli che tentavano ripetutamente di aprire la spazzatura, topolini di campagna e chissà cos'altro. A far da sottofondo sonoro a tutto ciò ci pensavan le cicale il giorno ed i grilli la notte.
Spendevamo praticamente solo i soldi per il cibo.
Quest'esperienza è stata travolgente, visto che ha sbloccato totalmente la mia voglia di campeggio libero. Ascoltare i rumori della natura la notte (il vento, gli animali che vivono la loro vita indisturbati, ecc) è assolutamente unico.
Particolari del campeggio

Sensazioni in Grecia: Il paesaggio a tratti mi ricordava casa mia, cosa che non ho provato quando abbiamo attraversato una strada di montagna (prima delle meteore), dove si potevano notare tanti piccoli monasteri situati sui picchi dei monti, assolutamente meraviglioso!
Nell'isola di Skiathos si respirava invece un'aria più europea/mondiale, essendo piena di turisti (almeno il centro) provenienti da tutte le parti del mondo.

Finirò qui il mio racconto, anche se ho tralasciato centinaia di particolari.

Spero che il prossimo viaggio sarà più lungo ed anche più "spirituale".

Vi lascio con una sfilza di foto dei monasteri, delle spiagge, dei panorami, del giro a vela e del centro città.
Mio fratello Salvo sulla sua scomoda ( :x ) Kawasaki

Tre foto di uno dei numerosi monasteri presenti sull'isola

Tipiche viuzze ed abitazioni dell'isola

Il giro in barca a vela da Skiathos a Skopelos

Una bellissima alba durante il ritorno, sul merdosissimo traghetto greco